Il falso sè

Nasciamo completi e pieni di risorse ma durante il processo educativo ci viene insegnato ad esprimere solo alcune parti di noi e solo alcune emozioni, e ciò ci viene spesso insegnato attraverso l’invalidazione, ossia facendoci sentire sbagliati; ci viene detto chi dobbiamo essere e quali emozioni dobbiamo provare per essere degni o amabili.

Iniziamo così a modellarci sui desideri e sulle aspettative di chi ci circonda; per fare questo dobbiamo reprimere e relegare nell’ombra quelle parti che sono state rifiutate e utilizzare tutta la nostra energia per alimentare quell’immagine di noi desiderabile per gli altri, gradualmente ci convinciamo che noi siamo quell’immagine, ci identifichiamo completamente con questo falso sé e dimentichiamo che eravamo qualcosa di diverso prima di questo processo di addomesticamento.

Tuttavia questo processo è molto costoso in termini di energia psichica, serve energia e controllo costante per tenere a bada quelle che sarebbero le nostre reazioni naturali e sostituirle con quelle socialmente accettabili. Alla lunga può succedere che le difese cedano e i bisogni insoddisfatti trovino un’altra via per esprimersi, spesso sono costretti a diventare sintomi.

Nella nostra ombra si nascondono risorse preziose, qualità inespresse ; se per esempio nella nostra infanzia ci è stato detto che eravamo incapaci, probabilmente noi ce ne siamo convinti e nell’ombra abbiamo relegato la nostra capacità di sentirci adeguati e di valore.

Occorre quindi mettere in discussione l’immagine fissa che abbiamo di noi e cercare di recuperare la nostra vera natura sfidando non solo più la paura del giudizio esterno ma soprattutto quella che ormai è diventata una nostra credenza, il nostro auto giudizio, se in infanzia erano i genitori a svalutarci o rifiutarci, ora siamo noi stessi che abbiamo interiorizzato questo atteggiamento a proibirci di essere chi siamo veramente.